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brano
 
Cesare
De bello civili I,18
 
originale
 
[18] Interim Caesari nuntiatur Sulmonenses, quod oppidum a Corfinio VII milium intervallo abest, cupere ea facere, quae vellet, sed a Q. Lucretio senatore et Attio Peligno prohiberi, qui id oppidum VII cohortium praesidio tenebant. Mittit eo M. Antonium cum legionis XIII cohortibus V. Sulmonenses simulatque signa nostra viderunt, portas aperuerunt universique, et oppidani et milites, obviam gratulantes Antonio exierunt. Lucretius et Attius de muro se deiecerunt. Attius ad Antonium deductus petit ut ad Caesarem mitteretur. Antonius cum cohortibus et Attio eodem die, quo profectus erat, revertitur. Caesar eas cohortes cum exercitu suo coniunxit Attiumque incolumem dimisit. Caesar primis diebus castra magnis operibus munire et ex finitimis municipiis frumentum comportare reliquasque copias exspectare instituit. Eo triduo legio VIII ad eum venit cohortesque ex novis Galliae dilectibus XXII equitesque ab rege Norico circiter CCC. Quorum adventu altera castra ad alteram oppidi partem ponit; his castris Curionem praefecit. Reliquis diebus oppidum vallo castellisque circummunire instituit. Cuius operis maxima parte effecta eodem fere tempore missi a Pompeio revertuntur.
 
traduzione
 
Frattanto viene annunciato a Cesare che gli abitanti della citt? di Sulmona, che dista da Corfinio sette miglia, desiderano obbedire ai suoi ordini, ma che ne sono impediti dal senatore Q. Lucrezio e da Azzio Peligno, che con l'aiuto di sette coorti occupavano questa citt?. Cesare invia col? M. Antonio con cinque coorti della tredicesima legione. Gli abitanti di Sulmona, alla vista delle nostre insegne, aprirono le porte e tutti quanti, civili e soldati, uscirono esultanti incontro ad Antonio. Lucrezio e Azzio balzarono gi? dalle mura. Azzio, condotto davanti ad Antonio, chiede di essere mandato da Cesare. Antonio fa ritorno con le coorti e con Azzio il giorno stesso in cui era partito. Cesare riun? quelle coorti al suo esercito e lasci? andare Azzio sano e salvo. Nei primi giorni Cesare provvede a fortificare il suo accampamento con grandi strutture di difesa, a fare giungere dai municipi vicini provviste di frumento, in attesa delle altre truppe. Nei primi tre giorni si uniscono a lui l'ottava legione, ventidue coorti formate con i recenti arruolamenti in Gallia e circa trecento cavalieri, inviati dal re del Norico. Al loro arrivo pone un secondo accampamento dall'altra parte della citt?, al cui comando mette Curione. Nei giorni successivi provvede a cingere la citt? con un vallo e con bastioni. Il lavoro ? in gran parte ultimato quando fanno ritorno i messaggeri inviati a Pompeo.
 

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